29/05/2023
Con l'emanazione del Decreto Legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 ottobre 2022, il Governo Meloni ha dato seguito all'impegno dell'Italia nei confronti dell'Unione Europea per riformare il sistema giudiziario nazionale. La Riforma Cartabia, così denominata in onore dell'ex ministro della Giustizia del governo Draghi, Marta Cartabia, si propone come un'iniziativa volta ad ottimizzare l'efficienza del processo civile italiano. Tale riforma interviene non solo sulle dinamiche procedurali, ma introduce anche un progressivo potenziamento del processo di digitalizzazione.
Le modifiche apportate al Libro I del Codice, che disciplina le disposizioni generali, vengono attentamente esaminate per poi addentrarsi nelle modifiche relative al processo di cognizione contenute nel Libro II. Infine, l'attenzione si concentra sul Libro III, che riguarda il processo di esecuzione. È importante sottolineare che l'obiettivo non è di enumerare esaustivamente tutte le modifiche introdotte, ma piuttosto di fornire una chiara comprensione di come si configurerà il nuovo processo civile.
Come cambia la prescrizione
La riforma della giustizia Cartabia apporterà significativi cambiamenti al sistema di prescrizione nel campo della giustizia penale. Uno dei principali punti di modificazione introdotti dalla riforma riguarda la prescrizione dopo la sentenza di primo grado, sia in caso di assoluzione che di condanna. Al fine di ridurre i tempi dei processi e prevenire procedimenti estremamente prolungati, la riforma prevede l'arresto del conteggio dei termini di prescrizione dopo la sentenza di primo grado.
Inoltre, verranno stabiliti limiti massimi di tempo per i processi di appello e di Cassazione: due anni per l'appello e un anno per la Cassazione. Per i reati gravi, quali violenza sessuale, traffico di droga, associazione a delinquere (sia semplice che di stampo mafioso), concussione e corruzione, sono previste proroghe dei termini di prescrizione. In caso di appello, si aggiungerà un anno di tempo, mentre per la Cassazione si avranno sei mesi supplementari. Superati i limiti di tempo precedentemente menzionati, l'imputato non potrà più essere condannato e il caso sarà dichiarato improcedibile. In pratica, fino alla sentenza di primo grado, il reato potrà prescriversi come avveniva prima della riforma. Tuttavia, una volta emessa la sentenza di primo grado, sarà possibile procedere con l'appello, che dovrà concludersi entro due anni, e con il giudizio di Cassazione, che dovrà essere completato entro un anno.
Cosa significa udienza filtro e come si articola
La Riforma della Giustizia Cartabia porterà un importante cambiamento nel sistema legale: l'introduzione dell'"udienza filtro". Questo nuovo meccanismo sarà applicato alle citazioni dirette davanti al giudice monocratico. Per comprendere appieno l'importanza di questa novità, è necessario fare una premessa: la maggior parte dei procedimenti penali si svolge di fronte a un singolo giudice, noto come giudice monocratico. In base alla legge, salvo alcune eccezioni, il pubblico ministero si occupa di tutte le citazioni dirette che rientrano nella competenza del giudice monocratico.
Questo significa che non viene celebrata un'udienza preliminare e il Pm cita direttamente l'imputato a giudizio. Al fine di evitare processi inutili, costosi e prolungati che potrebbero alla fine risultare in un'assoluzione, l'udienza filtro svolge un ruolo significativo. Questo aspetto diventa particolarmente rilevante considerando l'alto numero di assoluzioni nei primi gradi di giudizio. Nella riforma del sistema giudiziario, verrà introdotta un'udienza preliminare chiamata "udienza predibattimentale".
Questa udienza si svolgerà in Camera di Consiglio e sarà presieduta da un giudice diverso da quello che presiederà il dibattimento vero e proprio. L'obiettivo principale dell'udienza filtro è consentire al giudice di "filtrare" le prove dirette presentate dal pubblico ministero e decidere se sia necessario o meno procedere con il dibattimento. Il giudice dovrà valutare se le prove acquisite sono sufficienti per emettere una "sentenza di non luogo a procedere", indicando che non ci sono elementi sufficienti per una condanna.
Altri ambiti della Riforma Cartabia
Nel quadro della riforma della giustizia Cartabia, si prevede un ampliamento dell'ambito dei reati che consentono al pubblico ministero di procedere con un giudizio diretto. I reati di minore gravità, soggetti al procedimento monocratico mediante citazione diretta, includono quelli che prevedono una pena massima di quattro anni di reclusione o una multa, nonché specifici reati come i furti aggravati o le lesioni. In tali casi, il processo viene avviato senza la necessità di una richiesta formale di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero, e si procede direttamente alla fase dell'udienza preliminare. La riforma della giustizia Cartabia propone, in questo contesto, di estendere la possibilità di citazione diretta anche per i reati con una pena massima fino a sei anni, purché non presentino particolari difficoltà di accertamento.
Di conseguenza, si ridurrà il numero di reati che richiedono la convocazione di un'udienza preliminare. La riforma della giustizia Cartabia prevede cambiamenti anche per le indagini preliminari. La durata massima delle indagini sarà di sei mesi per i reati ordinari e di un anno per i reati gravi. Nel caso di entrambe le tipologie di reato, sarà possibile prorogare le indagini fino a diciotto mesi per i primi e ventiquattro mesi per i reati gravi.
La missione della riforma penale è quella di favorire l'archiviazione dei reati che non consentono una previsione di condanna ragionevole. Il meccanismo di discovery degli atti, che permette al pubblico ministero di superare i limiti di durata massima delle indagini e garantisce all'indagato e al suo avvocato l'accesso ai dati, sarà disponibile immediatamente al termine delle indagini. Questi sono soltanto alcuni degli spunti offerti dalla Riforma Cartabia.
Per scoprire tutte le modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia, iscriviti al Corso: https://www.uniriz.it/scheda-corso-streaming?id=341
(fonte immagine: Unsplash)