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Come funziona l’eredità: tempistiche e procedure

Come funziona l’eredità: tempistiche e procedure

L'eredità è un concetto di fondamentale importanza nel diritto successorio e legale

25/09/2023

L'eredità è un concetto di fondamentale importanza nel diritto successorio e legale. Rappresenta la trasmissione dei beni, dei diritti e degli obblighi di una persona deceduta ai suoi eredi. Questo processo legale implica una serie di aspetti complessi che richiedono una comprensione approfondita per garantire che tutto avvenga in modo corretto e in conformità con la legge. In questo articolo, esamineremo il significato dell'eredità, le diverse tipologie di eredità, e le procedure legali coinvolte.

Cosa si intende per eredità

L'eredità è il trasferimento legale dei beni di una persona deceduta, noto come "de cuius," ai suoi eredi. Questi beni possono includere proprietà immobiliari, conti bancari, investimenti, veicoli, gioielli e altri beni di valore. L'eredità può anche comprendere passività come debiti e obblighi finanziari. L'obiettivo principale dell'eredità è garantire che i beni del defunto siano distribuiti in modo equo tra i suoi eredi, secondo le sue volontà o, in caso di assenza di un testamento, secondo le leggi dello Stato in cui risiedeva.

Che tipi di eredità esistono

In Italia, si distinguono due modalità di successione ereditaria: la successione testamentaria, regolamentata da un testamento, e la successione legittima, la cui disciplina è interamente affidata alla legge. Indipendentemente dalla situazione, la legislazione italiana prevede che una parte dell'eredità, nota come "legittima," sia automaticamente attribuita ai parenti più prossimi. La competenza specialistica di un notaio diventa di vitale importanza per orientare le scelte più idonee alle proprie esigenze e per gestire in modo completo tutte le fasi necessarie per una successione sicura.

Successione testamentaria e successione legittima

In un intricato labirinto di norme e leggi, la successione post mortem si presenta come un intricato enigma giuridico. Con la scia della morte, sorge una nuova figura giuridica, chiamata a sostituire il defunto in una serie di contesti legali, senza che questi scompaiano con il trapasso. Questa successione si sdoppia in due differenti strade, ciascuna con le sue regole ben precise:

  • La successione testamentaria, regolata scrupolosamente da un testamento stilato dal defunto
  • La successione legittima, che prende il comando quando manca un testamento

Ad ogni modo, la realtà giuridica può risultare ancor più complessa quando un testamento esiste ma non copre interamente l'eredità. In tal caso, assistiamo a una sorta di ibridazione tra la sfera testamentaria e quella legittima. Alcuni individui, come il coniuge, i discendenti e, in assenza di discendenti, gli ascendenti, godono di un diritto indiscutibile a una porzione dell'eredità, indipendentemente da testamenti o disposizioni. Questo diritto, noto come "quota di legittima," costituisce un vincolo all'autonomia testamentaria.

Accettazione dell’eredità: come funziona

In conformità all'articolo 459 del codice civile, l'acquisizione dell'eredità avviene attraverso un atto di accettazione, i cui effetti retroagiscono al momento dell'apertura della successione, ovvero alla morte del de cuius. La Corte Suprema ha stabilito che "l'accettazione viene considerata avvenuta allo stesso istante della chiamata, rendendo il tempo trascorso come se non fosse mai esistito, il che va oltre la semplice retroattività" (Cassazione n. 15397/2000).

L'accettazione è una manifestazione di volontà volta a ottenere la qualità di erede ed è richiesta solo per il successore universale, anche se il chiamato è un legittimario (Cfr. Cassazione n. 2408/1972). I legatari non hanno l'obbligo di accettare l'eredità per ricevere il lascito. Una volta effettuata, l'accettazione diventa irrevocabile e non può più essere rifiutata. Tuttavia, dopo una rinuncia secondo l'articolo 525 del codice civile, è ancora possibile accettare.

Durante il periodo tra l'apertura della successione e l'accettazione dell'eredità, a meno che non sia stato nominato un curatore, il chiamato può intraprendere azioni di possesso per proteggere i beni ereditari, compiere azioni conservatrici, di sorveglianza e di amministrazione temporanea, e può chiedere l'autorizzazione dell'autorità giudiziaria per vendere i beni che non possono essere conservati o che comportano spese ingenti.

Che tipologia di accettazione di eredità esistono

L'accettazione può essere espressa, tacita o presunta. Si parla di espressa quando la persone coinvolta dichiara apertamente di voler accettare l'eredità o assume la qualità di erede in un atto pubblico o in un documento privato. Questa modalità non ammette termini o condizioni, né la possibilità di accettazione parziale, altrimenti l'intera dichiarazione è nulla. L'accettazione invece è tacita quando il chiamato all'eredità compie un atto che può essere svolto solo come erede, implicando quindi la volontà di accettare.

Si verifica quando il chiamatocompie un atto che suggerisce la volontà di accettare e che può essere svolto solo come erede. Questa prova di accettazione tacita ha valore indiziario che contribuisce alla valutazione del giudice insieme ad altre prove. Si parla invece di accettazione presunta quando il chiamato all'eredità compie atti che la legge collega automaticamente all'acquisizione dell'eredità. Esistono anche casi in cui si acquisisce automaticamente per legge senza alcun atto di accettazione, sia espressa che tacita, come nel caso in cui il chiamato abbia nascosto o rimosso beni ereditari (articolo 527 del codice civile).

Come funzionano le tasse di successione

Per capire il funzionamento delle imposte di successione in Italia, è importante esaminare la legge 286 del 2006 in dettaglio. Questa legge stabilisce che ci sia un'imposta di successione ordinaria del 8% sui beni ereditati da terzi. Questa aliquota scende al 6% quando si tratta di parenti fino al quarto grado o affini in linea retta o fino al terzo grado in linea collaterale. Nel caso dei beni ereditati da fratelli e sorelle, l'aliquota rimane al 6%, ma solo se il valore dell'eredità supera i 100.000 euro. Inoltre, per le eredità dirette, ossia quelle ricevute da figli, figlie e coniugi, l'aliquota si riduce ulteriormente al 4% e si applica solo se il valore supera il milione di euro.

Sono esenti dall'imposta tutti i titoli di Stato italiani e simili, mentre sui beni immobili sono applicate le tasse di trascrizione e catastali, ma queste ultime non possono superare il 3% del valore dell'immobile. Nel caso in cui sia necessario pagare le imposte di successione, gli eredi devono presentare una dichiarazione delle entrate entro un anno dall'apertura della successione, che di solito coincide con la data di morte del defunto.

Tuttavia, questa responsabilità non si applica se il patrimonio ereditato è inferiore a 100.000 euro e viene trasmesso al coniuge o ai parenti in linea retta. La base imponibile viene calcolata in base al valore netto dei beni, al quale vengono sottratti eventuali debiti. Per gli immobili, il calcolo prevede la valutazione basata sulle rendite catastali rivalutate al 5% con l'applicazione dei relativi coefficienti.

(fonte immagine: Freepik) 

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